MERCOLEDI 17 SETTEMBRE 2023

ore 20.30 Lecce – Chiesa di S.Anna

La pratica dell’improvvisazione è stata da sempre utilizzata in tutti i campi della narrazione artistica. Si improvvisa nella commedia dell’arte, nell’action painting,; si improvvisa nel raga indiano, nel discantus ecclesiastico tardomedievale, nella musica barocca; improvvisano i grandi oratòri e i poeti toscani in rima; si improvvisa nella musica di Bach, di Frescobaldi, di Handel, si richiede l’improvvisazione nelle cadenze e non solo. Il sommo Johan Sebastian Bach è stato un grande improvvisatore e i due libri delle Toccate di Girolamo Frescobaldi non furono altro che l’accolta preghiera del cardinale Barberini a lasciare “un segno” della sua bravura improvvisativa; Chopin improvvisava le cadenze durante le esecuzioni delle sue composizioni.

L’improvvisazione diventa una forza potente nell’invenzione delle nuove forme che vanno affermandosi, fino a giungere a quel tipo di composizioni, quasi totalmente improvvisate, di cui il mondo del Jazz si nutre sciogliendo ogni confine tra l’essere compositore ed esecutore.

Il nostro percorso, pur nell’ambito del breve tempo di un concerto, pone l’attenzione su due secoli: XVII e il XVIII, dove la prassi improvvisativa, con l’affermarsi di una nuova concezione di compositore, comincia a sclerotizzarsi fino al punto di fissare sul rigo musicale le capacità improvvisative del compositore stesso.
Tra le forme che maggiormente evidenziano questo percorso troviamo le Toccate e le Variazioni. Il termine Toccata lo troviamo per la prima volta in una raccolta di composizioni di Antonio Casteliono, stampata a Milano nel 1536; successivamente il termine viene accostato agli strumenti da tasto, come il clavicembalo, il clavicordo o l’organo con l’intrinseco valore improvvisativo.
Percorsi assai vicini furono adottati per la Fantasia, il Capriccio, forme che ritroviamo come prime esperienze autonome di musica strumentale.
La Toccata è caratterizzata dalla persistenza di un discorso fluido, che fa uso di movimenti lenti e meditativi o assai liberi e vaghi, non evidenziando identificabili disegni tematici. I movimenti possono presentarsi veloci con entrambe le mani, con passaggi brillanti, ed andamenti a cascata contrapposti ad un accompagnamento di un accordo con l’altra mano. Mancando a volte di un tempo regolare, nessuno schema formale riesce a circoscrivere il carattere improvvisatorio dell’intera composizione.

La Variazione o partita o differencias basa la sua struttura nel contrapporre a una linea melodica principale delle altre modificate, variate appunto. Spesso si utilizzavano linee melodiche di danze, come la passacaglia o la ciaccona, e l’elaborazione di esse, divise in parti (partita), metteva in luce la maestria compositiva. All’esercizio della variazione erano chiamati tutti i musicisti del tempo: dai tastieristi ai cantanti, dagli strumentisti a fiato a quelli a corda. Tutti dovevano essere in grado di creare delle variazioni ad una melodia data. Interessante e complessa, nella sua corposa esposizione, è la Follia di Alessandro Scarlatti. 


La “folia”, una danza processionale cinquecentesca originaria del Portogallo e prendeva questo nome dai “folhas” (oggi li chiameremmo post it) che i penitenti usavano apporsi sul proprio busto, sui quali vi erano scritti i peccati per cui si chiedeva l’assoluzione. I “folhas” venivano abbandonati al suolo man mano che i penitenti si avvicinavano al luogo sacro raggiungendo così la redenzione.

Successivamente, nel tardo Barocco, la “follia” prese il significato di variazione che in maniera virtuosistica, quasi catartica, avvolgeva l’ascoltatore nelle sue funamboliche “tirate e volate”, concentrate in particolar modo nelle variazioni finali.

Cosimo Prontera

Juan Bautista José Cabanilles (1644 ca – 1712)
Diferencias sobre la gayta

Gregorio Strozzi (1615 ca – 1687 ca)
Mascara sonata e ballata da più Cavalieri Napolitani nel Regio Palazzo
da Capricci da sonare cembali et organi … Napoli 1687

Girolamo Fescobaldi (1583 – 1643)
Toccata seconda
dal Il secondo libro di toccate, canzone, versi d’hinni… correnti et altre partite … 1627

Giovanni Salvatore (1611 – 1688)
Toccata del primo tuono finto
da Ricercari, a quattro voci, canzoni francesi, toccate … Napoli 1641

Gaetano Greco (1657 – 1728)
• Ballo di Mantova (4 variazioni)
• Toccata, fuga e corrente

Alessandro Scarlatti (1660 – 1725)
Variazioni sulla Follia di Spagna
dal Secondo libro per cembalo … Napoli, 1723

Luigi Vecchiotti (1804 – 1863)
Pifarata napoletana