Nato nell’odierna San Vito dei Normanni (Brindisi) il 5 Agosto 1694, Leonardo Ortenzio Salvatore Leo, a 15 anni si trasferì a Napoli, dove fu allievo del Conservatorio della Pietà dei Turchini, rimanendovi con ogni probabilità fino al 1713, effettuando i suoi studi prima con Andrea Basso e, più tardi, con Nicola Fago. Il suo debutto come compositore si verificò nel 1712 con il dramma sacro L’infedeltà abbattuta seguito da un altro dramma sacro Il Trionfo della Castità di Sant’ Alessio riscuotendo numerosi apprezzamenti che gli valsero l’apertura della Cappella Reale quale organista soprannumerario.

Contemporaneamente al sacro Leonardo Leo si cimentava anche nella produzione squisitamente teatrale con l’opera Il Pisistrato. Sposatosi nel 1713, Leo continuò la sua attività anche come maestro di cappella nella Chiesa di Santa Maria della Solitaria, conseguendo il suo primo veramente grande successo come autore comico con l’opera La mpeca scoperta o l’imbroglio scoperto, rappresentata nel 1723 al Teatro dei Fiorentini a Napoli. Alla morte di Alessandro Scarlatti, Leonardo Leo nel 1725 divenne primo organista nella cappella reale e la sua fama iniziò ad estendersi in tutta Italia e oltre i confini.

Timocrate fu rappresentato a Venezia, Il trionfo di Camilla a Roma, mentre il compositore non trascurava il genere oratoriale sacro, accrescendone la sua fama: si ricordano infatti del 1732, La morte di Abele e Sant’Elena al Calvario. Nel 1737 il suo Siface trionfava per ben 37 sere consecutive al Teatro Malvezzi a Bologna ed allo stesso tempo la sua Olimpiade fu la seconda opera ad essere rappresentata nel Teatro di San Carlo a Napoli, da poco aperto. Le nozze di Psiche e Amore, composizione commissionata a Leo per il matrimonio di Carlo III con Maria Amalia Walburga di Sassonia non gli permise di concludere il suo Demetrio, tenuto prigioniero in casa e guardato a vista perchè concludesse in tempo l’opera.

In questo periodo fu anche secondo maestro al Conservatorio della Pietà dei Turchini, primo maestro al Conservatorio di Sant’Onofrio, e, finalmente, succedendo al suo vecchio insegnante Nicola Fago, ricoprì l’incarico di primo maestro al Conservatorio della Pietà dei Turchini sempre in Napoli. Nel 1739 compose il celeberrimo Miserere per la Cappella Reale, dedicato a Re Carlo Emanuele di Savoia e l’opera comica Amor vuol sofferenza. Si recò poi a Torino ed a Milano per sovrintendere alla messa in scena delle sue opere Achille in Sciro e Scipione nelle Spagne. Rientrato a Napoli morì nel 1744, improvvisamente, il 24 Ottobre, mentre sedeva al suo cembalo.

Fu sepolto nella Chiesa di Santa Maria in Montesanto, dove ebbero l’estremo riposo anche Alessandro Scarlatti e molti altri illustri musicisti della sua scuola. Nella sua breve vita, Leonardo Leo compose circa 520 opere che spaziano dal melodramma, agli intermezzi; dalle commedie per musica, agli oratori; dalle cantate, alle composizioni di musica sacra; dalla musica strumentale, a quella didattica. Tra le altre opere più conosciute di Leonardo Leo si ricordano: Lo matrimonio annascuso (1727), Catone in Ustica (1729); Il Demetrio (1732); Demoofonte (1735); L’Olimpiade (1737); Ciro riconosciuto (1739), Sei concerti per violoncello (1737-’38), un concerto per 4 violini, due concerti per traversiere, “toccate per cembalo”, musica oggi conservata in tutte le biblioteche del mondo da Stoccolma a Malta, da New York a Mosca, fino a Città del Guatemala.