SABATO 5 AGOSTO 2023
ore 21.00 S.Vito dei Normanni – Piazza Leonardo Leo

Peter Philipps (1561-1628)
Ballo del Granduca
Giovanni Battista Lulli (1632-1687)
Marche pour la Cérémonié des Turcs
dal Bourgeois Gentilhomme
Andrea Falconieri (1585-1656)
Ciaccona, da Il Primo Libro di Canzone, fantasie, Napoli 1650
Thoinot Arbeau (ca. 1519-1595)
Belle qui tiens ma vie, da Orchésographie, 1596
Michael Praetorius (1571-1621)
Balletto – Courante – Spagnoletta,
da Terpsichore Musarum, 1612
Claudio Monteverdi (1567-1643)
Moresca, da l’Orfeo
Fabrito Caroso (1535-1620)
Spagnoletta nuova dal modo di madrigalia,
da Nobilità di Dame, 1600
Michael Praetorius
Canario, da Terpsichore Musarum, 1612
Andrea Falconieri
Il Spiritillo Brando
da Il Primo Libro di Canzone, fantasie, Napoli 1650
Claudio Monteverdi
Damigella tutta bella,
da Scherzi musicali … Venezia 1607
Michael Praetorius
Branle de Bourgoigne, TerpsichoreMusarum,1612
Andrea Falconieri
O bellissimi capelli, Villanella alla napolitana Libro I … Roma, 1616
Michael Praetorius
Bransle de La Torche, da TerpsichoreMusarum,1612
Andrea Falconieri
Folias de España, da Il Primo Libro di Canzone, fantasie, Napoli 1650
Biagio Marini (1594-1663)
Donna che loda il canto di bellissimo giovanetto
da Scherzi e canzone Op.5
Andrea Falconieri
– Brando dicho El Melo
– Avellina
da Il Primo Libro di Canzone, fantasie, Napoli 1650
Sin dai primi anni della presenza spagnola a Napoli il 4 novembre, festa di San Carlo Borromeo, era giorno di celebrazioni solenni, e vieppiù lo divenne come occasione per omaggiare l’onomastico dell’ultimo sovrano degli Asburgo, Carlo II, morto nel 1700. Nel 1734 il primo re Borbone di Napoli, anche lui Carlo, affiancò al suo nome vari numeri che ancor oggi confondono chi non è uno storico: fu Carlo VII per la chiesa, e Carlo V per la Sicilia, e quindi Carlo III per la Spagna.
Carlo di Borbone trasformò la storia di Napoli, rendendola capitale di un nuovo regno produttivo e moderno. Avrebbe regnato dal 1734 al 1759, compiendo straordinarie imprese politiche e culturali; con svaghi di corte che ammiccavano alla moda d’oltralpe (la reggia di Caserta ne è un sostanziale testimone) e con un clima artistico esuberante, rese Napoli protagonista di una felice stagione. Il Teatro che nella capitale prende il suo nome, il San Carlo appunto inaugurato nel 1737, fu ideato per confrontarsi ed emergere sul piano culturale e musicale, sugli altri sovrani europei.
Odi Napoli mia, odi avventurato Regno, Carlo è il tuo Re! Così esordisce l’orazione di lode da parte di un importante giureconsulto partenopeo Romualdo Silvio Pascali, pronunciata nel 1734.
