THE MEETING Commingling 6 Domenica 30 Agosto 2025

Jazz Convention Quartet nasce dall’incontro di musicisti jazz con esperienze diverse, uniti dal desiderio di mescolare il jazz ad altri linguaggi musicali, con una particolare attenzione alla musica barocca – una vera madre di tutti i generi. Così, da Bach a Vivaldi, da Handel a Scarlatti, il Barocco si fonde al Jazz, fino a diventare un’unica Musica. Al centro di questo dialogo c’è un elemento che unisce profondamente i due mondi: l’improvvisazione. In entrambe le tradizioni, l’improvvisazione è molto più di un orpello: è un modo per personalizzare l’esecuzione, per dare voce alla propria sensibilità, tecnica e creatività.

Nel Jazz, l’improvvisazione è il cuore del brano. I musicisti partono da una struttura armonica (il cosiddetto “giro”) e, dialogando tra loro, inventano nuove melodie, ritmi, variazioni e frasi virtuosistiche.

Nel barocco, anche se la musica era scritta, molti aspetti venivano affidati all’inventiva dell’esecutore: ornamentazioni, variazioni, passaggi, accompagnamenti. I musicisti barocchi erano spesso compositori, esecutori e improvvisatori allo stesso tempo. Un cembalista o un organista, ad esempio, leggeva solo un basso numerato (basso continuo) e creava sul momento l’armonia e l’accompagnamento. I cantanti e solisti arricchivano le melodie con abbellimenti improvvisati. Nel Jazz, proprio come nel barocco, l’esecutore è anche compositore in tempo reale. Anche se si parte da uno standard conosciuto, ogni interpretazione è diversa: cambia a seconda del musicista, del gruppo, del momento e dell’energia del pubblico.

Ma attenzione: l’improvvisazione non è caos, è creazione guidata da solide basi. I musicisti barocchi conoscevano bene le regole del contrappunto, delle cadenze, delle forme. I jazzisti padroneggiano scale, accordi, moduli armonici, stili ritmici. In entrambi i casi si improvvisa nella libertà, ma dentro una grammatica condivisa. Sia il Jazz che la musica barocca nascono in ambienti vivi, partecipati, non accademici. Il jazz nei club, nelle jam session, tra comunità popolari e afroamericane, il barocco nelle corti, nei teatri, nelle chiese, nelle accademie, nei caffè (come il celebre Zimmermann di Lipsia, dove Bach dirigeva i suoi concerti). L’improvvisazione nasce nell’interazione tra i musicisti e con il pubblico, rendendo ogni esecuzione unica e irripetibile. In definitiva, l’improvvisazione – nel jazz come nel barocco – è arte del presente: musica che nasce nell’istante, ma che si nutre di studio, ascolto, tecnica e intuizione. Chi improvvisa non è solo un interprete, ma un creatore e ogni suono diventa un atto di libertà e comunicazione.

Brindisi, domenica 31 AGOSTO ore 21.00, Sciabiche (porto vecchio)
THE MEETING, Commingling 6

Bandinerie, dalla Suite n. 2 per orchestra
di Johann Sebastian Bach

Aria 2.0 Pamina’s aria
da Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart

Vivaldi line

Lascia la spina cogli la rosa
da Il trionfo del Tempo e del disinganno di George Frideric Handel

Di due rai languir costante
da Griselda di Antonio Vivaldi

From Bach to Jazz

Jazz Convention Quartet
Nico Gori clarinetto, sax tenore
Simone Zanchini fisarmonica
Tommaso Scannapieco contrabbasso
Igor Caiazza batteria