Il programma prevede musiche strumentali che vanno dal periodo tardo rinascimentale al primo barocco, come la Canzona (composizione caratterizzata da sezioni imitative e dialoganti, da ritmi marcati e vivaci

e da note ripetute per ingraziosire i temi, la limpidezza polifonica e la varietà strutturale), la Battaglia (forma musicale che descrive le scene di una battaglia, in cui cannoni, fanfare, grida e altri rumori di una battaglia sono imitati dagli strumenti), la Ballata (forma compositiva di origine medievale, non destinata alla danza), la Moresca (danza di origine araba di carattere grottesco in ritmo binario o ternario, introdotta in Europa a seguito di contaminazioni spagnole), il Rondò (danza caratterizzata dal periodico ritorno di una linea tematica), il Saltarello (danza tipica delle regioni dell’Italia centrale, discendente della “saltatio”,

la danza più diffusa della Roma antica), la Pavana o Paduana (danza di corte in metro binario e di andamento moderato), Bergerette (composizione breve e semplice, di carattere bucolico diffuso in Francia e nelle Fiandre), la Gagliarda (danza saltata in ritmo ternario, diffusa in Italia e Francia nel XVI secolo) e la Follia (danza processionale di origine portoghese ballata da pastori e contadini allo scopo di redimersi dai propri peccati scritti su dei foglietti: folias). Nel periodo storico sopra citato, gli strumenti ad ottone conobbero un impiego sempre maggiore, come nel contesto della scuola veneziana con Andrea e Giovanni Gabrieli. In alcune occasioni venivano utilizzati in raddoppio o in sostituzione delle voci, in altre per squilli e composizioni di carattere strumentale.

Antonello Mastrosilvestri

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