Fare la sintesi in poche righe di venticinque anni di storia non è semplice. Se poi si tratta di un festival musicale a cui, oltre ai progetti precipui, si sono sommate responsabilità sociali, è ancor più arduo. Lo start risale al 1997, sulla scia dell’entusiasmante esperienza dei festeggiamenti del trecentenario della nascita di Leo. Fui contattato per ideare un festival che doveva riannodare i fili della memoria storica del Nostro e che doveva ridare giustizia alla sua arte alienandola dai polverosi tuguri dove la storia e gli uomini l’avevano relegata. Nacque il Centro studi e documentazione Leonardo Leo per dare supporto scientifico al festival.
Tre gli obbiettivi primari: ridare voce alla musica leana, costituire un fondo bibliografico musicale, creare opinione attorno alla figura del maestro napolitano. A questi si sono aggiunte le “responsabilità sociali”: ritrovare le radici identitarie attraverso la Cultura musicale, essere collante carsico rifondendo di orgoglio un territorio maltrattato e ritrovarsi sotto la bandiera della musica d’arte e non dell’intrattenimento.
L’attestazione dell’Alto patronato della Presidenza della Repubblica Italiana aveva ratificato il lavoro svolto. Con l’operazione “Santa Maria Maddalena” abbiamo riscritto un rigo della storia della musica
collocandoci, in quel momento, al centro del
mondo della Early Music!
Siamo stati i primi a riascoltare l’opera leana e il manoscritto autografo si è aggiunto agli altri, donati o acquisiti, ora presenti nel fondo Leonardo Leo nella civica biblioteca di San Vito dei Normanni. La gratitudine per chi ci ha permesso di portare a termine il progetto è stata e sarà totale! Le diverse Istituzioni ci hanno consentito di tenere i concerti in castelli, in chiese e in luoghi storici prima d’allora chiusi.
La letteratura leana è stata ripresentata con i moderni criteri delle riesecuzioni storicamente informate spronando, direttamente e indirettamente, gli artisti a eseguirla ritrovandola di un’incredibile bellezza.
Molte le personalità che hanno frequentato il Festival. Dal compianto giurista Domenico Maffei, al politologo Biagio De Giovanni, dal Prof. Carli Ballola ai musicologi Francesco Degrada, Dinko Fabris, Piero Mioli e altri e non sarò dimentico dell’attenzione che il Prof. Massimo Bray ci ha riservato. Grato alla Rai per le dirette come ai network locali e a tutte le redazioni, ai musicisti che onorandoci della loro presenza sono diventati indiretti ambasciatori del Festival e della nostra terra, grandi nomi del panorama internazionale: Ton Koopman, Liuwe Tamminga, Dan Laurin, Gaetano Nasillo, Christoph Coin, Rolf Lislevand, Tony Florio, Gemma Bertagnolli, Sara Mingardo, Barthold Kuijken, Stefano Montanari, Federico Guglielmo,
Errico Gatti, Bruce Dickey, Gianluigi Trovesi, Gianluca Petrella, Michel Godard e altri.
Sono oltremodo grato a tutti quelli che pur non apparendo hanno fornito indispensabili contatti,
consigli e supporti. Molto c’è ancora da fare ed è indispensabile il sostegno delle Istituzioni, degli sponsor e dei mecenati per un Festival che ha nel DNA la Cultura e non l’intrattenimento.
Cosimo Prontera
Direttore Artistico
