Indagare nei diversi percorsi che la musica ha compiuto nel tempo è quasi una necessità per un musicista; se poi per suo interesse è un improvvisatore, un jazzista, si intuisce che il periodo barocco provoca un’attrazione particolare, oseremo dire, fatale!
Il perigeo e l’apogeo dei due mondi vanno a ritrovarsi in un punto preciso: la pratica dell’improvvisazione.
La commistione, che si nutre dell’unione, della fusione della mescolanza dei generi, è una naturale conseguenza: una volta indagato il campo questo si assimila e lo si elabora alla luce delle proprie competenze e del proprio bagaglio culturale.

La performance di questa sera sarà divisa in tre parti. La prima di improvvisazione radicale, completamente in acustico. Nella seconda, con l’ausilio dell’elettronica, saranno introdotte armonie, melodie e sonorità con celati riferimenti ad Arcangelo Corelli, Heinrich Schutz e Luigi Boccherini. La terza parte sarà costituita dalle intrusioni nelle architetture sonore scarlattiane con melodie, cenni e riflessioni dedicate al grande Maestro napoletano.

LUCA AQUINO TRIO
Luca Aquino flicorno e tromba
Natalino Marchetti fisarmonica
Eugenio Mirra flauto barocco