A partire dal 1503 la città di Napoli fu sotto il controllo dei reali di Spagna, che ne ebbero il dominio diretto nell’arco di due secoli.
Durante questo lungo periodo la città divenne uno dei centri più importanti della monarchia spagnola, arrivando a competere e forse superare, sul piano culturale, la stessa Madrid.
Il clima di fermento e le reciproche influenze culturali delle due corti sono evidenti in tutti i campi, compreso quello musicale: a partire dal 1553 il violista e compositore Diego Ortiz, originario di Toledo e noto per il suo Tratado de Glossas, visse stabilmente al servizio del viceré spagnolo, in qualità di maestro di Cappella della corte partenopea. In quegli stessi anni Antonio Valente era organista nella chiesa di Sant’Angelo al Nilo e dava alle stampe la sua Intavolatura de Cimbalo, opera per tastiera ricca, tra l’altro, di danze di gusto popolare, che mostra forti analogie con le intavolature del madrileno Antonio De Cabezòn.
Un secolo più tardi Andrea Falconieri, musicista napoletano, combinava gli stili italiano e spagnolo pubblicando il Libro Primo di Canzoni, Sinfonie, Fantasie, Capricci, Sonate, dedicandolo a Juan Josè d’Austria, figlio del re spagnolo Filippo IV. Ancora un secolo più tardi il chitarrista Santiago de Murcia, maestro della regina spagnola Maria Luisa di Savoia, componeva un variegato corpus musicale per il suo strumento, attingendo anch’egli dai diversi stili europei e dal preesistente repertorio popolare, come testimoniano le tarantelas, simili alle melodie officinali osservate da Athanasius Kircher nel sud Italia e Don Francisco Xavier Cid in Spagna.

Il concerto di Ai vis lo Lop, lo Rainard, la Levre vuole offrire uno spaccato degli scenari musicali descritti, concentrandosi in particolare sulla figura di Andrea Falconieri e la sua musica per danza, così ricca di ritmo e vitalità oltre che sull’interesse, da parte di tutti i compositori, per quelle melodie popolari diventate così emblematiche da sopravvivere ai secoli, dalle Folias Spagnole al Fandango fino alle tarantelle del meridione.

Il concerto di Ai vis lo Lop, lo Rainard, la Levre vuole offrire uno spaccato degli scenari musicali descritti, concentrandosi in particolare sulla figura di Andrea Falconieri e la sua musica per danza, così ricca di ritmo e vitalità oltre che sull’interesse, da parte di tutti i compositori, per quelle melodie popolari diventate così emblematiche da sopravvivere ai secoli, dalle Folias Spagnole al Fandango fino alle tarantelle del meridione.

AI VIS LO LOP ENSEMBLE
Alessandro de Carolis flauti, cornamusa
Lorenza Maio violino barocco
Carmine Scialla chitarre
Giovanni Sanarico violoncello barocco
Antonino Anastasia percussioni

PROGRAMMA

Andrea Falconieri (1585 – 1656)
Il spiritillo brando, Brando dicho el melo
Il primo libro di canzone […]

Athanasius Kircher (1602 – 1680)
Tema di tarantella, tono Hypodorio
da Musurgia Universalis, Roma 1650

Santiago de Murcia (1673 – 1739)
Fandango Codice Saldivar no. 4 (XVIII sec.)

Diego Ortiz (1510 – 1576)
Recercada Primera sobre tenores italianos
da Tratado de Glosas, Roma 1553

Andrea Falconieri
Folias Echa para mi Señora Doña Tarolilla de Carallenos

Antonio Valente (1520 – 1601)
Gallarda Napolitana
da Intabolatura de Cimbalo, libro primo, Napoli 1576

Andrea Falconieri
La Suave melodia e sua Corrente

Santiago de Murcia
Folias Gallegas, Tarantela

Andrea Falconieri
Passacaglia
Corrente dicha la Mota
Corrente dicha l’Auellina
Improvvisazioni sul tema delle follie di Spagna

Athanasius Kircher, Don Francesco Xavier Cid
Antidotum Tarantulae, Tarantella
Musurgia Universalis; Tarantismo observado en Espana, Madrid
1787
A solo di chitarra battente

Andrea Falconieri
L’Eroica, Ciaccona